Minimalismo e ambiente vanno a braccetto! Scopri come diventare minimalista può cambiarti la vita e aiutarti ad essere più sostenibile!
Sempre in più ambiti si sente parlare di minimalismo: minimalismo digitale, minimalismo arte, minimalismo musica, minimalismo in casa… ma cosa si intende davvero con questo termine e perché si associa al concetto di sostenibilità?
Scopriamolo insieme!
- Tatsumi, Nagisa (Author)
Contenuti
Minimalismo non Rinuncialismo
Minimalismo significato: uno stile che trova nell’essenzialità la sua forma e perfezione.
Essere minimalisti però non si significa essere dei perfezionisti fissati con l’eliminare tutto.
Essere minimalisti non significa buttare tutto quello che si possiede e diventare degli eremiti!
Essere minimalisti non significa nemmeno rinunciare a ciò che si ama perché fa più trendy.
Ogni minimalista è un mondo a sé stante, ma in generale il concetto di base è quello di scegliere l’essenziale, ciò che ci fa star bene, senza che il superfluo appesantisca la nostra vita causando una sensazione di inquietudine.
Sì perché la sovrabbondanza di vestiti, libri, soprammobili, dispositivi, applicazioni e, in una sola parola, distrazioni, ci allontana da quello che importa davvero oltre che da noi stessi.
Il minimalismo contribuisce anche ad essere più sostenibili, perché il consumismo è una delle ragioni per cui il nostro pianeta è sempre più inquinato e quasi al collasso!
E ora capirai il perché.
Minimalismo vs materialismo
Diciamolo, siamo tutti figli del consumismo e siamo tutti cresciuti, più o meno, in famiglie accumulatrici, figlie a loro volta del boom economico degli anni ’50.
Fino agli anni ’40 del secolo scorso però, durante crisi e guerre mondiali, le parole d’ordine erano:
- RIPARARE
- RIUTILIZZARE
- RISPARMIARE
- CONSERVARE
Il consumismo arriva una decade dopo e, sommandosi alla precedente fase più conservatrice, dona vita a veri e propri accumulatori seriali:
Non buttare via niente VS Continuare a Comprare
Evitare gli Sprechi VS Nuovo = Migliore
Quante volte abbiamo sentito o detto frasi del genere?
“Conservalo, non si sa mai!”
“Non buttarlo, è peccato”
“Non lo uso ma meglio tenerlo, metti che poi mi serve?”
Tutto questo ha portato a riempire le case di oggetti mal ridotti, spesso inutili, economici o di plastica.
Il risultato?
Spesso si vive in ambienti pieni di ninnoli, con armadi e cassetti in cui per trovare qualcosa bisogna scavare come con la vanga in giardino!
Che stress!!!
Alla fine nel 90% dei casi non si trova comunque ciò che avevamo comprato e conservato con parsimonia, quindi saremo costretti a ricomprarlo, magari di bassa qualità.
Un cane che si morde la coda, insomma.
La società del consumismo in cui siamo immersi spinge ad avere la costante necessità di acquistare, ma perché?
Non per un reale bisogno ma perché, bombardati da promozioni, sconti e black Friday, ogni settimana di ogni mese dell’anno, ci autoconvinciamo che comprare è bello, è giusto, conviene e soprattutto ci fa stare bene!
Tutto questo genera un consumismo estremo: gli oggetti che acquistiamo si consumano in poco tempo, primi fra tutti gli usa e getta di tutte le specie, così siamo costretti ad un ciclo continuo di acquisto-consumo-rifiuto.
Minimalismo ieri e oggi
Per fortuna si sa, tutto è ciclico nella vita: le parole d’ordine “riutilizzare”, “riparare” e “risparmiare” sono tornate di moda!
Questa però non è una moda come quelle che la società consumistica ci propina!
Piuttosto è uno stile di vita che rifiuta l’eccesso e che ha radici molto antiche, rispolverata grazia a una ritrovata attitudine ecologista che conduce verso una coscienza mondiale del rispetto del nostro pianeta.
I filosofi e prima ancora i maestri spirituali, personaggi che hanno ridefinito la storia da Epicuro a Gandhi, fino ai giorni nostri con Steve Jobs, il padre della più famosa casa di software elettronici, tutti professavano il minimalismo come stile di vita.
Questo perché concentrandosi su ciò che è essenziale, calmo, vuoto, si riescono a trovare più facilmente le idee, le risposte, la pace.
Less is more: concetto di tendenza
A questo si ispirano blogger e youtuber dei nostri tempi che parlano di come essere minimalisti al giorno d’oggi, per riprendere il controllo della propria vita trasformandosi nella migliore versione di sé.
Alcuni si focalizzano sull’estetica del minimalismo, altri semplicemente sull’organizzazione pratica del guardaroba e degli oggetti in casa.
Altri ancora invece, attraverso il minimalismo, trasmettono un messaggio di sostenibilità e ritorno alla natura.
Molti vestiti conducono a indecisione e tempo perso davanti l’armadio.
Eccessivo cibo in frigo e in dispensa spesso porta allo spreco.
Una moltitudine di oggetti in casa comporta un maggior tempo da dedicare alle pulizie e a minore disponibilità di spazio per ciò che è davvero utile per noi.
E soprattutto tutti questi “eccessi” non ci conducono a una vita agiata e serena, anzi ci portano a sviluppare ansia e stress, a essere sempre più schiavi del materialismo.
Conclusioni
Il consumismo materialistico ci spinge sempre più ad acquistare compulsivamente e a possedere sempre le novità, come rimedio a ogni malessere, per riempire un vuoto che non si sa bene da dove derivi.
Ma in verità nell’accumulo sono insiti l’acquisto, il consumo e l’eccesso. Tutte parole che hanno a che fare con un insostenibile sistema sociale che il nostro pianeta, oggi, non può più sostenere.
Il minimalismo è la risposta e la strada da seguire per diventare più sostenibili e più leggeri!
Come fare ad essere più felici con meno?
Cosa c’è di sostenibile nell’avere una casa vuota?
Si può essere felici e sostenibili con il minimalismo?
Se vuoi approfondire l’argomento ti consigliamo di leggere il nostro articolo sui libri sul minimalismo!
Da lì potrai iniziare a muovere i primi passi in questo nuovo modo di concepire la vita!Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con i tuoi amici!
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